mercoledì 22 settembre 2010

Disinformazione di Massa

Andrea, i tuoi dubbi sulle questioni da te sollevate sono leciti, Serena ha cercato di dare una spiegazione e maggiorni informazioni a riguardo.

Purtroppo come su tante cose, in Italia, manca una informazione equilibrata ma soprattuto che informi, invece crea solo disinformazione.

Ripeto, per tutti i colleghi, il CCNL non e' in discussione e tantomeno non e' stato stralciato.

I proclami della FIOM o tantomeno di confindustria sono solo a fini politici, ognuno dalla sua parte.

Fare sindacato oggi, e' difficile, un tempo ognuno conosceva le battaglie da perseguire e la direzione da prendere.

Il mondo del lavoro e' cambiato, nel bene e nel male, per cui bisogna cavalcare il cambiamento e portarlo nella direzione giusta, e questo prevede anche un cambiamento dei modi e delle strategie di un Sindacato moderno.

Pomigliano e' un esempio di questo cambiamento, nessuno vuole lodare l'accordo trovato, ma si contesta che sia stato fatto un accordo in deroga al CCNL, ma nessuno ha messo in evidenza che contratti in deroga se ne firmano in quantità anche dalla stessa FIOM.

Io sono di Napoli, ho amici che lavorano a Pomigliano, in Fiat o per l'indotto, e l'ultimo anno sono stati in Cassa, e non come l'abbiamo fatta noi con una buona integrazione.

E adesso che sono tornati a lavorare, grazie anche agli accordi firmati, sono ritornati ad essere uomini ed avere una dignità.

Pomigliano non ha stravlto nulla, ma per quella particolare situazione, si e' cercato di fare una lotta sindacale diversa e moderna, si e' cercato di mantenere il posto di lavoro, dando anche un futuro ai lavoratori, e in cambio si e' cercato di dare nuove regole, che garantissero alla proprietà di mantenere la produzione fissata, garantendo un ritorno degli investimenti.

Dare a Pomigliano la nuova panda, si e' dato un futuro a quei lavoratori, ricordiamoci che la panda e' la macchina piu' venduta del gruppo, io starei a preoccuparmi, e focalizzare l'attenzione su altri stabilimenti.

Non a caso, non capisco il silenzio e la disinformazione, invece, per Termini Imerese, dove la Fiat chiuderà lo stabilimento, per cui niente lavoro e niente futuro.

Purtroppo la FIOM fa politica, io preferisco fare sindacato, questa e' la UILM.

Comunque, spero di avere modo di affrontare gli argomenti discussi di persona, caso mai anche con il supporto di Serena che meglio di me conosce queste realtà.

Chiusa la parentesi, veniamo a noi, siamo a fine settembre, dall'ultimo incontro con l'azienda c'era stata presentata una situazione in miglioramento, che ha scongiurato nuove iniziative.

Presto chiederemo un nuovo incontro per analizzare gli ultimi mesi, sperando che i miglioramenti si siano consolidati che finalmente possiamo dire che siamo fuori dal tunnel.

A quel punto, per fortuna, finiremo di parlare di cigo, ma si incomincerà a parlare d'altro, e per altro intendo trovare proposte per migliorare la situazione dei dipendenti.

Mi piacerebbe parlare subito di salari, di mettere in moto gli ingranaggi degli aumenti, che in molti casi sono fermi a 4, 6 anni fa.

Purtroppo credo non siamo ancora in quella situazione, ma di certo possiamo affrontare nuove iniziative, che potrebbero andare da un premio di produzione collettivo, dal rivedere il valore del ticket, o delle trasferte, ed altro.

Sarebbe bello iniziare una seria discussione su l'eliminazione per tutti dell'assorbimento, e non per pochi, degli aumenti salariali previsti dai rinnovi del CCNL, questo si che e' scandaloso.

Comunque, sono consapevole che chiedere e ottenere adesso sia difficile, ma iniziamo a parlarne, e sviluppare, semmai, nuove proposte, che possano migliorare la qualità della vita, senza incidere molto sulle casse dell'azienda.

Per cui invito chiunque abbia delle idee da condividerle, e soprattutto invito i colleghi dell'amnistrazione e chi mastica di fiscalità, di trovare qualcosa, su un po' di finanza creativa.

Avere soldi in piu' in busta paga di certo e' un vantaggio, ma sapere che l'azienda possa contribuire in qualche modo alle spese sanitarie, anche per i figli, o alle spese sostenute dalle famiglie, non so mi viene in mente l'asilo nido, sarebbe molto piu' importante.

Ho buttato li' qualche proposta, ma davvero sarebbe bello che l'azienda in cui lavoriamo, possa iniziare a fare una politica sociale, come un tempo molte grandi aziende facevano.

Un saluto e un grazie a tutti.

Antonio.

lunedì 20 settembre 2010

Pomigliano e C. BIS

caro Andrea, caro Antonio, siete mosche bianche nel panorama dei lavoratori metalmeccanici-impiegati: amate discutere e confrontarvi, mi auguro e mi sembra con la mente aperta, eppure siete tra quelli a cui il CCNL del 2008 e quello del 2009 non hanno portato un soldo!
Quello del 2009 ha portato (per gli informatici) un impegno: tentare di far di loro un settore, diverso dal manifatturiero, non so se ci riusciremo ma ci voleva un primo passo!

Il CCNL del 2009 ha fatto un'altra cosa molto significativa, anzi due: ha delineato linee guida per tentare di costringere i "padroni" delle piccole aziende a fare la contrattazione di secondo livello, cioè redistribuire il reddito non come graziosa elargizione a natale ma come diritto, ed è evidente che la platea impattata da queste opportunità è enorme, dimenticata e fragile.
Il CCNL del 2009 ha istituito anche una cosiddetta "bilateralità" (purtroppo il vocabolo stesso fa venire i brufoli ai miei colleghi della fiom), si tratta di un fondo nato inizialmente come sostegno al reddito per lavoratori in difficoltà, e divenuto dopo ampio dibattito una sorta di fondo sanitario per rimborsare prestazioni tipo dentista oculista visite specialistiche ecc.
Lo riteniamo (la Uilm ed io) una cosa buona e utile soprattutto per i lavoratori con redditi bassi, perchè le aziende avranno un obbligo di contribuzione doppio rispetto al lavoratore e il ritorno in termini di prestazione sarà significativo.
Le normative per trasferte, ferie e malattia restano invariate e recepite dai CCNL passati fin dal 1972 (quindi anche il 2008), quindi è falsa l'affermazione che non c'è più il contratto, sarebbe come dire che non c'è più il CCNL del 1996 0 del 2000! Purtroppo negli ultimi dieci anni di contratti firmati da fiom ce n'è solo uno (ma i lavoratori metalmeccanici sono sopravvissuti lo stesso).

Vorrei commentare però una frase di Andrea "non firmato dal sindacato di maggioranza"...purtroppo la definizione non corrisponde al vero: nè fiom nè fim nè uilm, nè insieme nè divisi rappresentano la maggioranza dei metalmeccanici: i metalmeccanici sono distribuiti per il 70% in fabbriche di piccola dimensione (media 9 addetti!), niente diritti tipo L.300 statuto dei lavoratori, niente RSU nè diritti sindacali,nè assemblee nè voce...
Purtroppo questo dimostra che il referendum così come lo intendono alcuni è una  bufala: chi sarebbe chiamato a votare non rappresenta la maggior parte dei lavoratori!
Da qui la scelta di far votare gli iscritti, quelli che hanno pagato le spese per ottenere il CCNL.
E' legittimo che io risponda ai miei iscritti? esattamente come sto facendo con Andrea, con cui vorrei parlare a lungo perchè è importante tentare di motivare le ragioni di una scelta e confrontarsi non sugli slogans ma sui dati di fatto, (ed è un invito...pubblico, come e quando e se vorrai!)
nessuno ha trovato singolare il fatto che tutti i lavoratori abbiano accettato l'aumento contrattuale di gennaio? anche gli iscritti alla fiom?
il problema è molto più complesso, tutti sanno che non si parla di sindacati "puri" o di sindacati "venduti", qua si tratta di un diverso modello di relazioni industriali, la uilm ritiene che il conflitto non debba essere necessariamente l'unica arma in mano al lavoratore, non crede che tra capitale e lavoro non ci sia possibilità di mediazione.
noi pensiamo che la fabbrica (non il padrone ...) sia un bene condiviso tra datore di lavoro e operaio, e per questo vada difesa e salvaguardata, noi crediamo che se si perdono i posti di lavoro tutti siamo sconfitti, e vogliamo combattere perchè il lavoro resti e resti in italia.
Per questo è necessario cambiare, perchè se il sindacato non governa il cambiamento lo subirà e i prezzi saranno pagati dai più deboli.
io non credo alla lotta di classe, credo che i nostri lavoratori debbano guadagnare di più e lavorare meglio, prego tutti di credermi che la fiom (con noi) in alcune fabbriche ha concesso 21 turni: significa sabati domeniche e notti.
ma fiat è diverso, è politica, è conflitto di classe.
io credo nella possibilità di condividere regole certe, che vadano bene a Pomigliano (e vanno bene) ma possano aiutare anche la fabbrichetta del varesotto.
potremmo firmare altri accordi come Pomigliano?
no. Il titolo di quell'accordo è DI POMIGLIANO, significa che serve là, e basta.
Ma potremmo firmare qualcosa del genere per Termini Imerese se ci garantissero investimenti e sviluppo?
anche subito, se ci fosse la possibilità, ma purtroppo Termini verrà chiusa, la fiat non si fida e la responsabilità della perdita di quel lavoro, in quell'area geografica, ricadrà su chi ha fatto di Pomigliano una guerra santa.
Ascoltatevi "libera nos domine" di Guccini, la userei in questi giorni come inno nazionale.
avrei voglia di continuare, ma sono certa che il dibattito tra noi non è chiuso.
Serena

lunedì 13 settembre 2010

Pomigliano e C.

Una risposta doverosa, al commento del precedente POST fatto da Andrea Tirelli, dove si critica in qualche modo l'operato della UILM, sulla firma dell'accordo di Pomigliano e sulle posizioni prese a valle della decisione di Federmeccanica.

Ho chiesto a Serena l'aiuto a formulare al meglio il POST, che allego sotto, ma  prima mi permetto un mio commento.

Su Pomigliano si e' scritto e detto tanto, ma come al solito i media descrivono una faccia della realtà, ho avuto modo di approfondire l'argomento, ho letto l'accordo, e non ci ho trovato nulla di incostituzionale, o che leda la libertà degli operai.

In particolare, si e' puntato molto sul fatto che l'accordo neghi la libertà di scioperare, è FALSO. L'accordo vieta ai rappresentanti sindacali, qualora firmassero un accordo con l'azienda, di scioperare contro lo stesso accordo, ( mi sembra logico) ma non vieta i singoli dipendenti a farlo.

Inoltre riguardo le malattie, beh molti non conoscono le situazioni in alcune fabbriche, ma spesso capita che per qualche motivo (partite, scioperi, etc etc) una gran parte di lavoratori ne facessero uso ingiustamente.

Beh mi sembra giusto, che l'azienda possa tutelarsi, e richiedere un approfondimento sulle cause delle malattie e analizzare i singoli casi, ma tutto questo soltanto in presenza anomale di picchi di malattia.  Detto tra noi, se uno davvero prende malattia perche' e' malato, non credo debba temere nulla.

Detto cio' vi lascio al commento di Serena.

"Noi rispettiamo le scelte ideologiche dei lavoratori, se non ci si riconosce nelle indicazioni della propria organizzazione sindacale è meglio lasciarla.

E' giusto però concedere il diritto di replica, soprattutto su un argomento come quello dei contratti che è molto sensibile e presta il fianco a mistificazioni e strumentalizzazioni.

Partiamo da noi.

La Uilm (io credo responsabilmente) ha firmato l'ultimo CCNL dei metalmeccanici (ottobre 2009) all'interno di regole condivise, nel momento peggiore della peggior crisi economica mondiale che si ricordi a memoria d'uomo.

Questo è stato possibile senza scioperi, senza finte occupazioni di autostrade e tangenziali, senza una tantum.

Lo stesso hanno fatto tutte le altre categorie dell'industria: chimici, elettrici, alimentaristi, tessili, telecomunicazioni....

Grazie alle regole condivise!

Tutti gli altri l'hanno fatto unitariamente: le altre categorie della CGIL hanno (responsabilmente) dato i contratti ai propri lavoratori, insieme alle categorie della Uil e della Cisl.

Solo la fiom non ha voluto rinnovare il contratto.

Negli ultimi 10 anni la fiom peraltro ha firmato un solo contratto, che federmeccanica ha disdettato settimana scorsa per non dare alibi a nessuno.

La fiom non firma contratti nè accordi perchè si ritiene l'ultimo baluardo della sinistra militante, confondendo sindacato e politica, ritenendo che la pace sociale favorisca il governo Berlusconi.

La Uilm crede invece che un sindacato, in questo particolare momento storico, debba innanzi tutto preservare i posti di lavoro.

Attenzione, I POSTI DI LAVORO, se questo implica deroghe (contrattate) al CCNL (cosa che avviene normalmente nei chimici e anche nei metalmeccanici: il contratto di solidarietà è una deroga, per esempio) noi pensiamo che sottrarsi sia comodo,  ma è molto più coraggioso sedersi ad un tavolo e trattare.

A Pomigliano (per fortuna dei lavoratori di Pomigliano) la Uilm è il primo sindacato, e lo stesso alla Ilva di Taranto, solo per fare due esempi.

Se invece pensiamo che sia meglio la cassa integrazione piuttosto che la regolamentazione degli scioperi selvaggi o delle malattie-post-derby diciamocelo.

Ma, soprattutto, al collega che si dimette dalla Uilm chiediamo: ha letto l'accordo di Pomigliano?

Non è complicato, 18 articoli, senza distruggere la costituzione e senza rivoluzioni reazionarie, semplicemente c'è l'esigibilità del lavoro e degli accordi.

Forse la differenza è che il collega non conosce (oltre a questo) le condizioni delle fabbriche, delle molte fabbriche dove non c'è il sindacato e il padrone (che esiste ancora) fa e disfa le leggi!

E poi vorrei tranquillizzare lui e gli altri, non facciamoci spaventare dai proclami terroristici: i metalmeccanici in Italia hanno il contratto, firmato da Uilm e Fim, migliorativo del precedente, che tutela i lavoratori e le lavoratrici, in vigore e che produce effetti normativi ed economici, anche per i "piccoli"!

Difendiamoci, prima di tutto, dalle bugie e dall'ignoranza, manteniamo con orgoglio la nostra libertà di pensiero e di azione, essere di sinistra significa questo: non significa dire sempre no!"

Serena Bontempelli
RSU_MILANO

Da leggere:

comunicato della UIL: http://www.uilm-milano.it/files/2010908contrattofedermeccanica.pdf

Accordo di Pomigliano: http://www.corriere.it/economia/10_giugno_15/testo-accordo-pomigliano-fiat_76d59230-78ab-11df-9d05-00144f02aabe.shtml